Pumpkin meringue-pie



Devo proprio dirvelo, a me non piace halloween, non ci posso fare niente. Vorrei tanto divertirmi come tutte le altre mamme a vestire i loro bambini di cadaveri o mostri sanguinanti, vorrei fare biscotti a forma di bara, scrivere sopra RIP e ridermela un mondo, ma purtroppo non mi viene.
Essendo nata in Argentina, sarei anche abbastanza americanizzata nei gusti e NY è anche una delle mie città preferite, ma niente da fare.
Probabilmente non trovo di buon gusto queste cose orride, probabilmente l'1 Novembre è il giorno dei morti e io, nella mia famiglia ne avrei tanti carissimi che non ci sono più, uno per tutti, mio padre per il quale ho un pensiero quasi tutti i giorni.
Tutto questo per dire che non ho fatto nessuna cupcakes o biscottino allusivo.
Per non sembrare troppo snob, ho comunque deciso di fare una pumpkin meringa pie presa dalla App Living di Martha Stewart che mi è piaciuta tantissimo anche nella presentazione, con questa meringa candida e quasi angelica, appena accarezzata da quel diavolo di cannello di fiamma ossidrica ;)

Per la base di frolla vedere qui

Per il ripieno di zucca
450 g di puro purè di zucca
250 g di latte condensato
3/4 di tazza di zucchero muscovado
1 cucchiaio abbondante di fecola di patate
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3/4 cucchiaio di cannella in polvere
1/2 cucchiaio di giunger in polvere
1 pizzico di sale
3/4 di tazza di noci tritate a coltello grossolanamente

Per la meringa
4 albumi
1 tazza di zucchero a velo

Per ottenere il purè di zucca, lavarla bene, avvolgerla in carta stagnola e cuocerla intera in forno per 1 ora a 150 gradi (dipende della grandezza della zucca). Una volta morbida apritela a metà e prelevate la polpa semplicemente con un cucchiaio.
Preparate la frolla come indicato qui e fatela riposare in frigo.
Mescolate tutti gli ingredienti tranne le noci in un mixer incorporando bene il tutto in modo omogeneo. Aggiungete alla fine le noci mescolando.
Accendete il forno a 180 gradi.
Foderate una tortiera apribile di 28-30 cm con carta da cucina, estendete la frolla, foderate lo stampo tenendo i bordi un po' alti.
Versare all'interno il ripieno di zucca dolce e speziata.
Portare a cottura 25-30 min sino a che i bordi della frolla siano dorati.
Lasciar raffreddare e portare almeno 2 ore in frigo coprendola con pellicola.
Preparare la meringa sbattendo a massima velocità per 10 minuti gli albumi e lo zucchero a velo (io aggiungo anche 1 cucchiaino di cremor tartaro).
Togliere la crostata dal frigo e spalmarla con la meringa formando dei picchi con la spatola. Passare sopra il cannello in modo di dorare la meringa qua e là.

Un abbraccio a tutti, buona settimana :)
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Mexican wedding cakes (un po' diverse)



Buongiorno!
Chi mi conosce sa che a me, dei biscotti me ne interessa ben poco.
Il caso vuole però che i miei bambini ne vadano matti e non precisamente per quelli di frolla, a loro piacciono i chocolate wrinkle, i ricciarelli, i canestrelli, gli amaretti morbidi ecc.
Per fortuna anche questi sono tanto piaciuti :)
L'impasto di base è una mexican wedding cake (o Russian tea cakes, come vogliate chiamarle).
Io, chiaramente mi sono divertita a modificare la ricetta con ottimi risultati.
Ho sostituito lo zucchero semolato con il muscovado che adoro, ho aggiunto un cucchiaio di cacao amarissimo (Domori) e della buccia d'arancia candita (piccolo avanzo rimasto dalla mia ultima fatica), le noce pecan hanno dato spazio alle mandorle e per ultimo, una spolverata di pepe lungo (se non ce l'avete potete sostituirlo con fava tonka, vaniglia oppure cannella).
Sono semplicissimi e veloci da fare.

Le misure sono quelle americane, se comunque volete le conversioni le trovate in qui in alto.

1 tazza di mandorle pelate e tostate
1 tazza di farina 00
1 cucchiaino di pepe lungo macinato
1 pizzico di sale
1/4 tazza di zucchero muscovado
114 g di burro (1 stick)
2 cucchiai colmi di buccia d'arancia candita e tritata a coltello
Zucchero a velo q.b.

In un mixer tritare le mandorle, la farina, il sale, lo zucchero e il pepe lungo macinato.
Aggiungere il burro morbido e mixare ancora. Per ultimo incorporare i canditi mescolando bene con una spatola.
Avvolgere l'impasto in pellicola alimentare e tenere in frigo almeno 1 ora.
Accendere il forno a 180°.
Formare con il palmo della mano delle palline e disporle in una leccarda foderata con carta forno.
Infornare per 20-25 min sino a che avranno una doratura leggera. Ritirare dal forno, aspettare 5 min e passare su ogni lato ogni biscotto nello zucchero a velo.

Buona serata a tutti :)
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ravioli di ricotta, arancia, finocchietto e pistacchi con provola affumicata e una piccola storia




Vi racconto una piccola storia.
Dovete sapere che per tutta la mia infanzia e gran parte della adolescenza vissuta in Argentina, a casa mia, la Domenica si mangiavano i ravioli fatti in casa.
In Argentina non si mangia la pasta tutti i giorni e, a quei tempi, le famiglie di origine italiana come la mia "festeggiavano" la Domenica consumando un buon primo.
La mattina ci alzavamo presto e, con mia madre, facevamo il sugo e i ravioli, sempre ripieni di ricotta, prezzemolo, parmigiano e tanta noce moscata (che adoro, probabilmente come ricordo di questo piatto).
Lei faceva il sugo ed il impasto, io invece preparavo il ripieno, tiravo la pasta e riempivo sulla forma in metallo, i ravioli che poi separavo con una rotella che, udite udite.... era di argento!
Sabato mi sono alzata prestissimo, tra pensieri, piani, delusioni e bei ricordi. Quando il mio cuore è così irrequieto devo impastare!!! Dovendo poi consumare una forma intera di ottima ricotta rimasta dal Caseus Veneti, ho deciso che invece di fare la pastiera che adoro, avrei fatto i ravioli. Esagerata come sono io, nel bene e nel male, sono stata in cucina quasi 5 ore :)
È stato bello vedere entrare mio figlio e, con grande entusiasmo chiedermi se poteva fare anche lui, così ho avuto il mio piccolo al fianco armeggiando con al sac a poche e tagliando i ravioli con grande entusiasmo e bravura (tutto sua madre:).
Come vedete dal titolo del post, per quanto riguarda il ripieno, la ricetta l'ho cambiata e devo dire che ci è piaciuta molto!
Non ero sicura sulla salsa per accompagnarli e quindi ho usato il sugo di pomodoro che faccio in casa ma, forse ci starebbe bene con un pesto di sarde cotte nel succo di arance e qualche pistacchio qua e la. Buono invece l'abbinamento con un pò di provola affumicata di quelle da grattugiare.








Già che c'ero ho fatto anche delle tagliatelle e dei ravioloni grandi, questi li ha fatti il mio Ricky ;)

Per l'impasto della sfoglia delle sorelle Simili vedete qui.
Per il ripieno:
500 g di ricotta di pecora
sale himalaya
sale affumicato
La scorza di una arancia (verificate il vostro gusto personale, la mia arancia era piccola e dolcissima, poca acidità. unite prima la scorza di mezz'arancia e provate)
3 cucchiai di pistacchi leggermente tostati e tritati
qualche rametto di finocchio selvatico tritato
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 uovo piccolo
provola affumicata grattugiata per servire

Mescolate gli ingredienti del ripieno e lasciate raffreddare in frigo 1/2 ora. Semplicissimo! poi eseguite i ravioli, o bene con lo stampo per farli oppure fateli grandi come quelli della foto, a mano e con la rotella oppure con lo stampino apposito.

Fate bollire in abbondante acqua salata più o meno 5 min.
Servire

Buona settimana a tutti voi, besos :))


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Di Gennaro Esposito, Gianluca Fusto e il Lido di Venezia


Dirvi che è passato tanto tempo dal mio ultimo post è riduttivo.
In questi ultimi due mesi mi sono lasciata trasportare dalle mie vacanze, le mie emozioni e il mio lavoro.
Arrivo così, in punta di piedi e intimidita a darvi ancora un saluto affettuoso e a raccontarvi quello che è successo in tutto questo periodo di assenza sul blog.
È stato un estate particolare, dato che ho messo al primo posto me stessa e mi sono piacevolmente rilassata.
Agosto è passato in modalità "pura vacanza"
Alla fine del mese è arrivata la Mostra del Cinema del Lido nella quale, come sapete, ci lavoro da più di 10 anni come stampa.
Quest'anno non c'era il mio fotografo, ma ho avuto un giovanissimo e ottimo operatore che ho trascinato instancabilmente (poverino) qua e là, tra conferenze stampa, passerelle, interviste e feste, insomma, mi sono abbastanza divertita :)
Oggi voglio parlarvi di un piacevolissimo evento che ha unito il mondo del cinema ai piatti stellati della cucina di Gennaro Esposito e un morbido e commovente dolce finale eseguito da Gianluca Fusto, una "gentilezza" fuori programma data a tutti noi presenti :))
Nella sezione "La casa degli Autori" è stato presentato il Documentario "Più come un artista" della regista Elisabetta Pandimiglio.
I protagonisti sono lo chef Gennaro Esposito, il suo rinomato ristorante, La Torre del Saracino, la sua brigata e la sua cucina dove si vivono conflitti e passioni, amori e disincontri.




Il programma della serata consiste inizialmente nel servizio degli antipasti. Alle 22.00 è prevista la visione del documentario e verso le 23.15 vengono serviti 3 deliziosi primi.
Vorrete sapere sicuramente in dettaglio le meraviglie che ci sono state offerte, ecco a voi il menù in dettaglio (trascrivo fedelmente dal programma)




Antipasti:
- Palamita alla brace con melanzane alla scapece e zappetta di pomodoro
- Pescato del giorno con crema di patate al limone e fagiolini
- Alici in carpione con salsa di albicocche e pesto di fiori di zucca
- Cozze ripiene di fior di ricotta e purea di melanzane
- Calamaro ripieno con gamberi e verdure
- Polpetta di melanzane e provola affumicata
- Mozzarella di Bufala

La pasta di Gennaro
- Candele spezzate alla genovese
- Minestra di pasta mista con piccoli pesci di scoglio e crostacei
- Mezzi paccheri con pomodorino di Corbara

Premesso che sono riuscita a degustare solo 3 antipasti, tutti e tre avevano delle particolarità che mi sono tanto piaciute: la brunoise di albicocche che accompagnava le alici era favolosa perché dava una punta di dolcezza e di acidità che combinata con le alici mi ha proprio conquistata; la crema di patate al limone abbinata al pescato del giorno mi è arrivata al cuore, come dire : accompagnare il pesce con una cremina di patate, ma che sia quella giusta, con il limone insomma. L'antipasto che ho più amato però è stato il calamaro ripieno, piccolo, è un tutt'uno che esplode in bocca e ti riempie fino al naso di profumi e sapori complessi e perfettamente equilibrati, estremamente fresco e di grande carattere.

A seguire, la visione del film, un documentario estremamente realistico e con pochi fronzoli che ci fa conoscere Gennaro Esposito più da vicino e ogni componente della sua brigata di cucina, ognuno con le proprie caratteristiche umane e professionali.
Carinissimo l'inizio, nel quale Gennaro riflette sulla condizione degli chef di oggi: "Una volta, se dicevi a una ragazza che facevi il cuoco, lei ti guardava come si guarda un bandito. Oggi non è più così, anzi, sei considerato quasi un artista".

A seguire, la degustazione delle paste di Gennaro. Se devo dire la verità, mi si è sciolto il cuore con la minestra di pasta mista di gragnano e piccoli pesci di scoglio, tanto che ho fatto il bis. Non c'è un mio commento che possa essere alla altezza.

Per finire, Gianluca Fusto ha creato un dessert alla apparenza molto semplice ma in verità con molti ingredienti tra i quali mandorle, pomodoro, cioccolata, lemongrass, frutti di bosco... insomma, una cremosità avvolgente con innumerevoli sfumature di sapore e diverse punte di acidità sapientemente abbinate. Ho davvero adorato :)




Bellissima serata alla pagoda del Hotel Des Bains al Lido.
Gennaro Esposito è stato enorme come enormi sono la sua testa ed il suo cuore!

A presto, vi auguro a tutti buona settimana:)
PS. scusate per le foto, c'era pochissima luce!!


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