TANTI AUGURI DI SERENO E GIOIOSO 2011!!

Questo il mio augurio per voi con tutto il mio cuore.
Senza foto, purtroppo, dato che non riesco ad inserirla, se volete potete vederla su FB o su flikr, è una bellissima casetta degli uccelli innevata che ho trovato di fronte alla finestra della mia cucina e che mi piace tantissimo:))

A presto carissimi, iniziate bene e che il 2011 ci porti tangibile verso i nostri sogni:)
Vi abbraccio fortissimo, besos!
vostra pat

Mele al forno speziate con gelato allo zabaione


Una semplicissima ricetta di grande effetto, perfetta per me in questo momento un po' sottotono e in sordina che spero passi presto. Vorrei semplicemente dormire un giorno intero crogiolandomi sotto il piumone senza che nessuno mi chiami e/o mi chieda niente. Invece devo preparare la partenza per la montagna e ho di nuovo il raffreddore quindi forze zero!!

Ecco due giorni sono passati e mi trovo già in montagna da ieri sera e, sperando che i collegamenti funzionino bene, spero di poter farvi vedere qualche foto e ricetta nonché gli auguri (innevati) per domani.
La ricetta la trovate sulla mia rubrica di Donne sul Web (purtroppo blogger da iPad non mi permette di linkare!!)
Vi abbraccio forte, a domani:)

Buon Natale!



Poche parole ma tanto cuore per augurarvi un felice e sereno Natale in compagnia dei Vosti cari, un abbraccio, a presto:)
Patricia



Il corso di panificazione con Paoletta e Adriano, il caffè di Liegi "a modo mio" e un panino semidolce di Adriano



Un piccolo post per raccontarvi un po' di cose.
Sabato e Domenica scorsi ho partecipato al corso di panificazione di Paoletta e Adriano.
Non ho parole per descrivere la mia gioia e tutto quello che ho imparato.
Paoletta e Adriano sono bravissimi (lo so, lo sapete già) Paoletta compettente, attenta, mai ferma un secondo (e devo dire che ci vuole una grande organizzazione!). Che dire di Adriano... ringraziarlo un milione di volte non sono mai abbastanza di fronte a tutte le cose che insegna e spiega, in pratica ti apre un mondo che per me era sconosciuto.
Preparatissimi, attenti, simpatici, ho imparato tanto e mi sono divertita un mondo, le risate non sono mancate, grazie di cuore a tutti e due!! 
La mia felicità è stata al culmine quando entrando in questa meravigliosa villa della Riviera del Brenta ho trovato la padrona di casa, la mia carissima Simona di Zucchero e Viole.
Sicuramente approfondirò questo corso anche con delle foto ma oggi voglio lasciarvi una ricettina semplice e deliziosa, il caffè di Liegi con qualche variante, come piace a me.
Io l'ho accompagnato con un panino semidolce fatto con Adriano, una delizia morbida e fragrante.
Vi abbraccio, a presto:)

Per 1 persona
1 tazzina di caffè espresso
Panna montata con cannella in polvere a piacere
cacao amaro, 1 cucchiaino
2 cucchiaini di liquore al dulce de leche

Preparate due caffè espresso o una moka da 2.
Versate in una tazzina grande da caffè un cucchiaino di panna montata e un cucchiaino di liquore al dulce de leche, mescolate.
Versate sopra il caffè appena fatto e aggiungete un ciuffo di panna, il cucchiaino di liquore rimanente, lasciandolo cadere a fili sulla panna e cacao in polvere.

Pizzoccheri alla Valtellinese


Acciaccata, questa è la parola per definirmi in questo periodo:(( Io spavalda, che tutto riesco a fare, proprio in questo momento pre-Natale il mio corpo protesta: 4 giorni di emicranie mai avute così forti prima e adesso ho preso un virus:( Questo per giustificare le mie assenze dai vostri blog e per chiedere venia e tempo, arriverò al più presto!
Sto comunque meglio (dolori sopportabili). La casa è già arredata per il Natale, mi manca solo il camino e l'ingresso:)
Vi lascio un piatto regionale ideale per questi giorni oramai invernali.
Ho mangiato i pizzoccheri per la prima volta tantissimi anni fa a Bormio, in un ristorante sulla piazza centrale. In quell'occasione avevano anche i funghi porcini (era Agosto), ed erano veramente  squisiti.
I pizzoccheri fatti in casa sono davvero buoni, niente a che vedere con quelli che si acquistano al supermercato e, tutto sommato, sono semplici da fare dato che l'impasto prevede solo farina di grano saraceno, farina normale e acqua. E' più semplice che fare la sfoglia per la pasta fresca e  non ha tempi di riposo. Potete anche passare l'impasto nella sfogliatrice, in questo caso lo passerete 2 o 3 volote sempre nel primo pulsante più largo e basterà così. Dopo disponete la striscia sul banco da lavoro leggermente infarinato e tagliate con un coltello non seghettato le striscei quadrati di sfoglia e poi le tagliatelle.
Mi piace molto servirli nelle ciotoline, dato ce il piato è già sostanzioso.
Oggi vi do la ricetta originale dell'Accademia del Pizzocchero.



Per 6 ciotoline o 4 porzioni abbondanti
400 g di farina di grano saraceno
100 g di farina 0
200 g di burro
250 g di formaggio Valtellina Casera dop a scaglie
150 g di formaggio grana gratuggiato
200 g di verze tagliate a striscioline
250 g di patate tagliate a cubetti
aglio, pepe, sale e salvia
Mescolare le due farine, impastare con acqua tiepida versata poco a poco (io ho usato 180 ml) e lavorarla 5 min. Con il mattarello o con la sfogliatrice tirare la sfoglia spessa 2-3 millimetri. Con il coltello tagliate delle fasce di 7 cm di lunghezza e queste vanno tagliate  a tagliatelle larghe circa 5 mm.
Cuocere in abbondante acqua salata le patate e le verze, dopo 5 min di bollore aggiungete i pizzoccheri. Dopo 8 min. (controlate la cottura) togliere tutto con una schiumarola, adaggiare un po' sul piatto, spolverate un po' di grana e il valtellina, disporre ancora uno strato e sopra ancora i formaggi.
In un padellino friggere il burro con l'aglio e la salvia, versare sopra i pizzoccheri. Servire senza mescolare.
Un abbraccio a tutti voi:)

Zimtsterne [biscottini di Natale #1]



E' già Dicembre.
Inevitabilmente pensiamo al Natale, al nuovo anno che si avvicina pieno di desideri e progetti e a questo anno che se ne va, anno duro ma che qualche soddisfazione ci ha sicuramente dato.
Dicevo Natale, lo aspetto e lo respiro, riempio ogni angolo della mia casa e del mio cuore con lo spirito e la atmosfera Natalizia.
Una mia abitudine pre Natalizia sono i biscotti: dalle classiche frolle a queste zimtsterne (stelle di Natale) dal sapore dolce e speziato-mandorlato con una bianca glassa di zucchero.
Sono semplicissime da fare e io le trovo squisite, ci vuole solo un tagliabiscotti piccolo a forma di stella.
Ideali anche queste da regalare dato che qui in Italia è difficile trovarle, una bella sorpresa che arriva dai paesi del Nord!

Per 80 stelline piccole
400 g di farina di mandorle
320 g di farina 00
200 g di zucchero a velo
120 g di zucchero semolato
4 albumi
2 cucchiai di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1 puntina di cucchiaino da caffè di chiodi di garofano in polvere

Per la glassa
300 g di zucchero a velo
2 albumi

2-3 gocie di succo di limone

Accendere il forno e portare a 150°
Mescolare in una ciotola la farina di mandorle, la farina 00, lo zucchero a velo e quello semolato e la le tre spezie. Passare velocemente tutto al mixer, proprio 10 sec. in modo di amalgamare tutti questi ingredienti secchi.
Mescolare velocemente i 4 albumi e aggiungerli alle farine, mescolare sino ad ottenere una palla d'impasto.
Stenderlo con il mattarello di almeno 1 cm di spessore. Ritagliare le stelline e disporre in una teglia da forno con la carta forno. Cuocere 8-10 min. Raffreddare su una griglia.
Preparare la glassa sbattendo i due albumi, quando iniziano a schiumare aggiungere poco alla volta lo zucchero a velo, sbattendo bene ogni volta sino ad ottenere una glassa bella densa e brillante. Stendere la glassa con una spatolina e lasciar asciugare completamente, magari tutta la notte .


Books for cooks: Natale 2010 [#1]


Che c'è di meglio che regalare un libro? Qualcosa c'è ma  con un libro non si sbaglia mai, questo è sicuro ed io li adoro!
Chiaramente ad ognuno il suo libro e a noi, tra altre cose, ci interessano i libri di ricette.
Questo è il primo di due post dedicati ai libri che possono essere un bellissimo dono di Natale.
Questa volta vi indico anche i prezzi, se questo vi può servire ad organizzare i vostri acquisti.

Vi ricordate quel libro del quale vi ho parlato qui, tutto dedicato al cioccolato? eccolo:

Avventure al cioccolato di Paul Young. Meraviglioso, con sfumature innovative e foto davvero belle. Si comincia con un'introduzione alla conoscenza del cioccolato e i suoi diversi tipi e le tecniche di temperaggio. Un capitolo intero dedicato ai tartufi. Gli altri capitoli sono: naturale, frutta e noci, zucchero e spezie, erbe e fiori, alcol e l'ultimo capitolo, tutto da scoprire: Alchimie. Le ricette tutto sommato semplici, perfette e di grande effetto.
Paul, dopo una prestigiosa carriera come pasticcere, è oggi propietario di due boutique di cioccolato e ha ricevuto molti premi.
Questo libro è risultato vincitore del "World cookbook Award" come migliore libro sul cioccolato.
De Agostini Editore. 143 pag. € 25.00



Dolce di Ladurée. Un'altra piccola meraviglia della quale vi ho parlato anche qui. Alcuni dei dolci della famosa maison sono qui presenti. Qui parliamo di ricette un po' più elaborate ma fattibilissime.
I capitoli sono: Macarons, piccola pasticceria, dessert di gelato e di frutta, le crostate, dolci al cucchiaio, le grandi torte, brioches e dolcetti, dolci da pomeriggio e confetteria, biscotti & Co., bevande, ricette di base.
Il tutto realizzato dallo chef patissier Philippe Andrieu. Da avere!
Luxury Books Editore. 391 pag. €.30


Regali golosi di Sigrid Ververt. Ha bisogno di presentazioni? no vero! Davvero bello e pieno pieno di ricette. Tanti biscotti e dolcetti, liquori ed un capitolo sorprendente dedicato ai barattoli salati. Il tutto con consigli su confezioni e presentazione dei doni fatti con le nostre mani. Ma a che serve, tanto ce l'ho avete tutte!
Giunti Editore. 191 pag. € 25


Panettone a due voci di Carlo Cracco e Davide Oldani. Chi è stato il genio che li ha messi insieme?
Adoro questo libro perchè fondamentalmente mi piace da impazzire il panettone, punto e basta. Anni fa ho assaggiato una ricetta salata che conteneva panettone e mi sono innamorata di questo pane dolce e fragrante unito al salato della pietanza.
In pratica ognuno realizza 10 ricette utilizzando panettone: Oldani fa delle ricette dolci e Cracco ne fa le salate utilizzando il panettone gastronomico, che da Peck è una tradizione.
Le ricette che ne derivano sono davvero interessanti, da provare con massima cura. Piatti non solo buoni ma anche belli da vedere, neanche dirlo.
Ho trovato le ricette di Cracco facilmente eseguibili, mentre Oldani mi è sembrato più "elaborato"

Merry Christmas di Csaba dalla Zorza. Come già sapete non è un libro nuovo ma tra poco è Natale e questo libro è interamente dedicato a questa festività.
Le ricette sono quelle della tradizione, quasi tutte facilmente eseguibili, alcune non tanto come ad esempio il mio amato Filetto Wellington per il quale ci vuole un po' di pratica con le carni. Naturalmente c'è un occhio di iguardo all'atmosfera Natalizia, i Capitoli sono: Caro Babbo Natale..., Decorare la casa, La Festa dei bambini, La tavola delle feste, Il menù e le ricette e dettagli scintillanti.
Il tutto corredato da belle foto e atmosfere nordiche.
Luxury Books. Pag. 256. €. 37

Cialde alle mandorle di Ladurée per festeggiare un anno di blog :)


Per festeggiare un anno di blog dimenticato!!!!
Non so perchè motivo era fissata nella mia mente la data 27 Novembre, sicura delle mie certezze, avanti tranquilla, per curiosità vado a verificare e la data era il 21!!!
Neanche spiegarvi quanto io mi detesti nel momento che mi succedono queste cose! pazienza, devo pure convivere con me stessa quindi tanto vale accettarmi.
Voglio ringraziare a tutti quelli che passano di qui con affetto e che partecipano a questo mio pezzo di vita quasi quotidiana. Ringrazio anche le mail di persone che mi contattano, è per me una grande soddisfazione che da un senso a tutto questo, grazie di cuore a tutti:))
Ho da qualche giorno un libricino meraviglioso di pasticceria Francese: è il libro "Dolce" di Ladurée (che vi farò vedere settimana prossima).
Questo libricino color verde mandorla, dalla copertina vellutata è presentato in una scatola rigida dello stesso colore e avvolto in una velina color lillà. Tenerlo in mano ci fa sentire di avere qualcosa di prezioso. Il contenuto lo è altrettanto.
Ci sono molte delle tradizionali ricette della maison.
Sfogliandolo ho trovato ricette davvero belle, alcune persino (abbastanza) veloci come questa. Senza induggi mi sono messa all'opera e devo dire che sono divine!
Adoro queste friandise per accompagnare ad esempio il caffè e ho cercato di farle abbastanza sottili perchè mi piace che facciano il "ricamo".
Alla fine dela ricetta consiglia di napare le cialde con il cioccolato. Io non l'ho fatto, un po' per mancanza di tempo e un po' perchè volevo assaporarle così come sono:))
Unica cosa, attenti con la cottura, dato che avviene velocemente ed è facile bruciarle, non è il momento di andare ad innaffiare le piante, insomma!!
Quelle più sottili sono bellissime perchè quasi transparenti:)



80 g di farina 00
250 g di zucchero a velo
1 uovo intero + 5 albumi (io li avevo grandi ma secondo me è meglio medi)
1 cucchiaino da caffè di essenza di vaniglia
100 g di burro + 20 g per imburrare la teglia
250 g di mandorle in scaglie non tostate

1 mattarello, il più lungo possibile, unto da olio (di semi) per piegare le cialde

Accendere il forno a 180°
Imburrare una teglia da forno perfettamente piatta.
Settacciare insieme la farina e lo zucchero (io li ho passati al mixer, come per i macaron) . Incorporare poco a poco l'uovo, gli albumi e la vaniglia.
In un pentolino far sciogliere il burro, lasciar intiepidire e aggiungerlo al composto. Mescolare bene per amalgamare. Incorporare le mandorle con una spatola cercando di non romperle.
Con un cucchiaio immerso nell'acqua prelevare una quantità d'impasto e depositarla sulla teglia aiutandosi con l'indice distanziandole un po'.
Con un cucchiaio immerso nell'acqua, allargare ogni cialda premendo sopra in modo di ottenere dischi sottili e regolari.
Disporre il mattarello oliato su un canovaccio stropicciato in modo che non ritoli.
Infornare le cialde qualche minuto (io 4 min). Controlare la cottura, quando la cialda è ben dorata ai bordi togliere la teglia dal forno.
Staccare ogni cialda e velocemente (è un incubo) posizionarle sul mattarello dando la forma curvata con la mano, metterle tutte sul mattarello e piegarle. Potete lasciarle anche piatte. Io non ce l'ho fatta a piegarle tutte in tempo!
Lasciar raffeddare e porre in un barattolo termico.

Vi auguro un felice we, un abbraccio a tutti voi:)

Frolle con cranberries e gocce di cioccolato
















Tempo di biscotti.

Si perchè il Natale si avvicina e quindi ho l’abitudine di provare dei biscotti mai fatti ancora, magari per fare dei pensierini che possono accompagnare il mio dono.
Questi biscotti hanno dei cranberries secchi che ho trovato al supermercato e del caviale di cioccolato che non manca mai nella mia dispensa ma che potete sostituire con le gocce di cioccolato, magari tagliuzzate a coltello per renderle un po' più piccole.
L'idea è nata da un biscotto di Martha Stewart fatto con l'uvetta al rum, stessa forma a salame tagliata a fettine.
Avevo tanta voglia di usare i cranberries in un biscottino, e voilà che è nato questo!
Questa è una ricetta per il mio spazio su Donne sul Web e la trovate qui.
Vi aspetto numerosi!
Un abbraccio, a Venerdi con una lieta sorpresa:)


Fruit cake (solo con uvetta ahimè)


Eccomi cari come promesso.
Sono a letto però con una influenza fortissima che proprio in questo periodo non ci voleva. Nonostante questo, intanto che i miei sono usciti stamattina, ho rifatto i macarons (gli albumi invecchiati non potevano più aspettare) con la ricetta di Marechal che predilige la meringa italiana, di questo vi parlerò settimana prossima:)
Giorni fa ho fatto questo fruit cake che a casa mia si mangiava spesso all'ora del te. Noi lo chiamavamo plum cake.
Sfogliando "Un tè al Ritz" ho trovato questa ricetta very british e un po' matta (avrei dovuto cuocere il pane per 4 ore e aspettare 6 settimane per mangiarlo!!??), fatto stà che il tutto mi è sembrato comunque simpatico e ho deciso di farla, avrei controllato con attenzione la cottura!
l'avventura è valsa la pena! profumato e con quella consistenza che solo i plum cake inglesi hanno!
Succede però che ai miei bimbi non piacciono i canditi (ma ditemi se possibile!!) quindi ho messo solo uvetta (riducendo la quantità:() ma diciamo che anche se l'impasto e fragrante e profumato, i canditi ci vogliono.
Vi do allora la ricetta originale sperando che voi non dobbiate farne a meno!


225 g di uva sultanina
225 g di uva di corinto
225 g di uvetta
225 g di farina Manitoba
5 g di lievito per dolci
225 g di burro ammorbidito
225 g di zucchero
225 g di zucchero
4 uova medie sbattute
50 g di canditi misti
scorza gratuggiata di un limone

Accendete il forno a 170°
Fate rinvenire la frutta secca in un po' d'acqua fredda per un'ora, poi va solata e asciugata stendendola in una teglia e faccendo asciugare 5 min coperta da carta stagnola. Infine va infarinata con un po' di farina e lievito in polvere. Imburrate uno stampo e mettete in frigo.
Sbattere il burro e lo zucchero a pomata, incorporate le uova una a una mescolando sempre. aggiungete la metà della farina e il lievito, incorporare bene e poi  aggiungere tutti i frutti ed i canditi e la scorza, mescolare con cucchiaio di metallo (?) e aggiungere la farina restante, mescolare bene e versare nello stampo creando un avallamento centrale.
Cuocere 4 ore (ho fatto 11/2) ma poteva essere cotto anche in meno tempo, diciamo che l'ho cotto un po' troppo). lasciar raffreddare 1/2 ora, sformare e naturalmente, mangiare senza aspettare!
Vi auguro buon inizio settimana:) a presto!

Risotto con zucca e tartufo nero



Periodo carico, troppo carico!! mi ci vuole un risottino caldo e avvolgente, proprio perfetto per queste giornate autunnali e realizzato con due ingredienti di stagione: zucca e tartufo nero (ho usato una cremina 100%  tartufo nero di Norcia che avevo in frigo).
Il risultato è più dolce del classico risotto bianco al tartufo che a me è piaciuto molto.
Ogni Autunno faccio scorta di zucche in sacchettini congelati e già pronte per il risotto.
A me il risotto piace molto "all'onda", molto cremoso ma la consistenza la decidete voi in fase di cottura.
Una ricettina per la mia rubrica di Donne sul Web che condivido anche con voi (qui trovate la ricetta completa), se venite a trovarmi mi fate davvero felice:)
In merito a questo dovete portare un po' di pazienza, nel senso che devo organizzarmi meglio, adesso vi racconto 2 o 3 delle mie piccole quotidianeità:
1) non mi sembra carino postare la stessa ricetta sia qui che su DSW (anche se qualche volte succederà :()
2) devo organizzare le mie scadenze sia qui che là quindi, in linea di massima qui posterò il Lunedì ed il Venerdì e  il Mercoledì vi rimanderò (per chi lo vorrà) a leggera la ricetta sul mio blog di DSW, c'è bisogno solo della vostra registrazione per poter lasciarmi un comento se lo desiderate, a me farebbe un gran piacere:))).
3) E' il mio desiderio intensificare i post in futuro (avrei una lista di 20 ricette da fare entro la fine dell'anno :o)
4) da qui a Natale posterò non uno ma due post sui libri, quindi la winter collection sarà divisa in 1 e 2 (e questo so che vi piace:)))

Noi ci vediamo di nuovo qui Lunedì con una dolcissima ricetta inglese, che a casa mia c'era sempre nel quotidiano five o'clock tea (in quelli anni rigorosamente Lapsang Souchong). Questa ricetta è tratta dal bellissimo libricino "Un tè al Ritz"
Un forte abbraccio a tutti voi, vi auguro un felice week end :))

Il coniglio del cacciatore


E' la prima volta che partecipo al challenge di Menù Turistico. Ho sempre seguito con interesse le ricette realizzate,  meravigliata dal fatto che una ricetta potesse interpretarsi in tanti modi diversi.
Confesso di essere un po' pigra a partecipare a questi contest, e la cosa mi dispiace molto.
E' succeso  però qualcosa dentro di me quando ho letto che la ricetta era il coniglio alla cacciatora e mi sono domandata il perchè, dato che in Argentina il coniglio non si mangia.
Dal fondo della mia memoria è emmerso un ricordo di questo piatto che era il preferito di mio nonno italiano, ma non solo: mio padre, cresciuto in Argentina, come quasi tutti gli uomini di quel tempo andava a caccia e, quando cacciava la lepre, amava dire che l'avrebbe data al cuoco per fare il coniglio alla caciatora (naturalmente in memoria di suo padre). E' così che ho fatto una cacciatora come piacerebbe a lui, senza pomodoro e avvolta in una golosa crosta, semplicemente da mangiare con il cucchiaio seduti su una coperta come in un picnic autunale. Ho usato  i suoi amati porcini, e un pò di scalogno, il tutto incendiato da un buon Jerez.  Per concludere, fortunatamente ho trovato l'utilità a quella borraccia da caccia che ogni volta guardavo con tanto affetto e che era rimasta da parecchio tempo nel cassetto dei ricordi :)

Per 2 persone (2 coccotte)
400 g. di carne di coniglio tagliata a pezzetti
2 cucchiai d'olio extravergine
1 noce di burro
60 g. di pancetta tagliata a cubetti
2 scalogni grandi tagliati a fettine sottili
1 dente d'aglio
100 ml di Jerez
150 g di porcini tagliati a fettine
3 rametti di timo
1/2 rotolo di pasta sfoglia
sale e pepe q.b.

Preparate i funghi porcini puliti e tagliati a fettine. In un padellino mettete una noce di burro e un cucchiaino d'olio e portate ad alta temperatura, aggiungete i porcini e mescolate velocemente (devono essere appena croccanti ma non abrustoliti). spegnete il fuoco aggiungete le foglioline di 1 rametto di timo e regolate di sale e pepe.
Accendete il forno a 200°.
Rosolate in olio e burro  l'aglio, gli scalogni e la pancetta, quando la cipolla è dorata aggiungete i cubetti di coniglio e cuocete a fuoco vivo per 5 minuti mescolando ogni tanto. Aggiungete il jerez e fate prendere fuoco  per qualche secondo. Aggiungete  il timo e fate cuocere per 4-5 min fino ad addensare il fondo di cottura. Spegnete il fuoco e regolate di sale e pepe. Ritirate l'aglio.
Rempite 2 cocotte con il coniglio e chiudete con 2 cerchi di pasta sfoglia (i cerchi devono essere un po' piu grandi del diametro delle cocotte). Spenellate con 1 uovo sbattuto e macinate del pepe a piacere.
Infornate sino a che la sfoglia diventa dorata (più o meno 12-15 min).


Con questa ricetta partecipo al MT CHALLENGE- Una ricetta, una sfida

MT CHALLENGE- Una ricetta, una sfida

Tortine di carote, arancia e mandorle (quasi di Pierre Hermè)


Un po' di anni fa ho trovato la ricetta di questo cake da Sigrid. La ricetta originale prevedeva anche l'uso di farina di nocciole tostate, io, in quel momento ero sprovvista di nocciole, ho deciso quindi di farlo con farina di mandorle ed il risultato è stato meraviglioso. In questa casa il cake dolce per eccellenza è questo e l'ho fatto tantissime volte.
Con il tempo il cake è diventato tortine, molto pratiche da portare in giro o da dare ai bambini da portare a scuola.
Il risultato è sempre fragrante, morbido e coccoloso, semplicemente si riducono i tempi di cottura.
Vi lascio qui la ricetta modificata che, posso dirvi, ha un sapore più delicato, la modifica consiste nella sostituzione di 50 g. di farina di nocciole cocucchiainn 50 g di farina di mandorle. La ricetta originale la trovate da Sigrid sotto cake carote e nocciole.
Vi dico solo una cosa così saprete regolarvi: per preparare gli ingredienti dovrete disporre di mezz'ora ma il risultato ripaga assolutamente!!

Per 6-8 tortine (a seconda del pirottino, questi miei sono più grandi del solito)
tuorli 40 g
zucchero (per i tuorli) 30 g
albumi 105 g
zucchero (per gli albumi) 35 g
farina di mandorle 100 g
carote grattuggiate 70 g
purea di carote lesse 45 g
farina 35 g
buccia gratuggiata di 1 arancia (ricetta originale 1/2)
lievito per dolci 1 cucchiaino
sale 1 presa piccola

Cuocere le carote e ridurle a purè. Gratuggiare le carote crude e fare il zest di arancia.
Setacciare la farina, il sale e il lievito.
Accendere il forno a 175°
Sbattere i tuorli con lo zucchero finche diventano chiari. Montare gli albumi a neve e aggiungere in più volte lo zucchero sempre sbattendo. Incorporare poco alla volta con la spatola la meringa ai tuorli. Aggiungere la farina di mandorle sempre con la spatola da giù a su in modo di dare area e non smontare. Aggiungere le carote gratuggiate, la purea, la buccia d'arancia e la farina. Versare in piccoli pirottini a 3/4 o in uno stampo da plum cake. Infornare 45-50 min (provare con uno stecchino) oppure le tortine per 20-25 min.

Vi aspetto anche sul mio spazio di donne sul web, se mi lasciate un saluto mi farà un gran piacere:))
Vi auguro buon inizio settimana, magari con queste deliziose tortine, un abbraccio a tutti voi:))


Filetto di maiale con mele al rosmarino e miele, una richiesta di aiuto e una bella novità


Buongiorno a tutti.
Il post di oggi unisce tante cose.
Come sempre c'è una ricetta ma oggi non si trova qui ma sul mio spazio cucina del portale "Donne sul Web".
Iniziata ieri sera tardi la mia collaborazione con questo interessante portale dove potete trovare tutto quello che a noi donne (e non solo) può interessare.
Quindi tra poco vi troverete con due ricettine, una sul mio amato Aromadicasa e un'altra sul "blog di Patricia "Aromadicasa"
Ieri ho fatto per voi questo delizioso filetto di maiale con le mele al rosmarino e miele che troverete qui.
Se venite a darmi un saluto anche sul mio nuovo sapzio mi farete davvero felice e se volete lasciarmi un pensiero scritto ci vuole solo un minuto per registrarvi:)

Adesso passo ad un'altro tema molto serio e che coinvolge tutti noi, in particolare quelli che come me, abitiamo in questa meravigliosa regione.
Parlo del   alluvione che vede il Veneto in ginocchio. Per chi non avesse letto il post di Libera vi rimando da lei, che sa esprimere meglio di me i sentimenti che provoca questa  situazione ed il bisogno vero e impellente di aiutare.

Vi ricordo gli estremi del c.c. per poter aiutare concretamente,
Intestatario del conto corrente messo a disposizione per la raccolta di fondi per gli alluvionati è la REGIONE DEL VENETO, Dorsoduro 3901, 30123 Venezia.

Riportiamo qui di seguito i dati completi per poter effettuare il bonifico bancario:
IBAN: IT 62 D 02008 02017 000101116078, Banca Unicredit,
Intestatario: REGIONE DEL VENETO, Dorsoduro 3901, 30123 Venezia
Causale: "Emergenza alluvione novembre 2010"

Vi ricordo inoltre che è possibile aderire all'iniziativa in modo ancora più semplice, inviando un sms al numero 45501 ( 2€)
 
Vi ringrazio di cuore per quello che possiate fare.
Un abbraccio forte a tutti voi, vi auguro un buon we.

Una frolla per San Martino

Dopo il delizioso glamour dei macarons, arrivo qui oggi con questo San Martino.
Sono sempre io e, anche se i segni zodiacali non m'interessano un granché, è pur vero che essendo Gemelli, sono tante donne in una, e la cosa inizia a piacermi perché mi permette di fare cose completamente opposte. Spero di non deludervi (e anzi, grazie di tutti i bei commenti, mi avete resa orgogliosa), ma domani è San Martino e i miei bimbi hanno sempre ricevuto il loro biscottone da mia suocera.
Il caso vuole che tre settimane fa, girando in centro con il carrello della spesa, sia passata di fronte ad uno dei miei negozi preferiti ed abbia visto in vetrina il taglia biscotto a forma di San Martino. Senza pensarci due volte lo faccio mio. Poi rifletto sul fatto che forse ho tolto a mia suocera una piacevole tradizione ma, per fortuna non sembra interessarle un granchè, quindi metto le mani in pasta allegramente e scelgo una frolla, quella di Montersino e aggiungo pure il caviale di cioccolato Venchi.
Ho deciso di non farlo mille colori e con i cioccolatini di un calendario dell'avvento più un po' di glassa monocolore, ho finito il tutto così.


250 g. di farina
150 burro morbido a pezzettini
100 g di zucchero a velo
40 gr di tuorli
1 chcchiaio da caffè di polvere di vaniglia bourbon
1 pizzico di sale
buccia di limone q.b.
Gocce di cioccolato (se volete)

Portate il forno a 170-180°.
Disponete in una spianatoia la farina a fontana mettendo lo zucchero a velo, i tuorli, il burro, il sale, la vaniglia e la buccia di limone. Cominciate a lavorare gli ingredienti con le mani fino a sabbiare il composto. Prima che si compatti aggiungete le goccie di cioccolato e impastate fino ad ottenere una pasta liscia.
Avvolgete in pellicola e portate in frigo almeno 1/2 ora.
Stendete la frolla con il mattarello. Considerate che deve essere abbastanza grossa  (la prima che ho fatto si è rotta), direi alta non meno di un dito. Non bucherellate la frolla. Tagliate con lo stampo di San Martino e trasferite con cura sulla teglia rivestita da carta da forno imburrata (Montersino dice che il grasso, conducendo meglio il calore, favorirà una cottura più uniforme).
Cuocete dai 15 ai 20 min. ma state attente con la cottura (io ho cotto 3 minuti in più e si è dorata), è meglio che sia più chiara, anche perchè il rischio che si rompa è minore.
Decorate a piacere.

San Martino, con il suo mantello, ha avuto l’onore,non solo di coprire e riscaldare un povero infreddolito, ma di aver ricoperto di amore e dato calore al corpo stesso di Cristo, che si nascondeva sotto le spoglie di quel povero.”

E l’estate di san Martino: il buon Dio che addolcì il tempo per non far sentir freddo a Martino rimasto senza mantello

Macarons al caramello salato


Finalmente macarons!
Per essere stato il primo tentativo devo dire che sono soddisfata:)
Non erano proprio bellissimi o perfettamenti rotondi e non avevano un collarino nemmeno tanto alto ma erano una delle cose più buone che io abbia mai mangiato nella categoria dolci.
La cosa che mi ha dato il coraggio di farli è stata l'App Macaron di Mercotte. Con un video spiega passo a passo la tecnica. In questa App c'era naturalmente la ricetta con la meringa francese che non è quella cotta. Ho deciso che, almeno la prima volta era il caso semplificare le cose.
Questa è la ricetta di Mercotte trovata nella App ed è la ricetta di base per qualsiasi macaron fatta con meringa francese e colorante in polvere o in pasta.
La mia unica pigrizia (da vincere) e l'utilizzo della sac a poche (chissà perche) tanto mi piace il risultato e così poco mi piace utilizzarla.

PER I MACARON
90 g di albumi invecchiati (2-3 giorni) e a t° ambiente
220 g di zucchero a velo
120 g di farina di mandorle, preferentemente passata al forno 10 min a 150° e raffreddata
30 g di zucchero
1 pizzico di sale
2 goccie di succo di limone
1 punta di cucchiaino di colorante in polvere marrone (lei scrive moka)

PER LA GANACHE montata al caramello e burro salato(conviene farla il giorno prima)
50 g di chocolato bianco 35% burro cacao
25 g di panna da montare
3 g di miele d'acacia
75 g di panna da montare fredda
Caramello
40 g di zucchero
15 g di burro salato
6 cl di panna da montare
2 g di fleur de sel

Accendere il forno e portare a 145°-155° per macarons piccoli o 160°-170° per macarons più grandi, lasciare dentro la leccarda. Passare al mixer lo zucchero a velo e la farina di mandorle(TPT). Se questa è ben mixata non serve passare al settaccio questo composto.
Montare a neve gli albumi con le goccie di limone e il pizzico di sale e incorporare in più volte  lo zucchero e il colorante.
Aggiungere la metà del TPT con il leccapentola e con movimenti dall'alto al basso, aggiungere l'altra metà e continuare a mescolare sino ad avere un composto omogeneo, liscio e brillante.
Mettere il composto in una sac a poche con un becuccio liscio da 8mm e sopra una carta da forno disegnare piccoli cerchi un po' spaziati. Infornare senza croutage sopra la placca calda 13-14 min per i piccoli e qualche minuto in più per i più grossi. Lasciar raffreddare i macaron 10 min. e taccarli dalla carta.

Fondere in un pentolino lo zucchero in 2 volte sino ad ottenere un caramello leggeramente ambrato.  Aggiungere il burro a pezzettini, la panna e il sale. mescolare bene e portare a T° ambiente.
Fatte fondere il cioccolato
Portare appena a ebollizione i 25 g di panna con il miele. Versare in 3 volte questa crema calda sulla cioccolato mescolando bene ogni volta. Aggiungere la salsa di caramello e mescolare bene. Aggiungere la panna fredda e mescolare bene senza incorporar area. Lasciare in frigo, meglio se tutta notte.

Montare semplicemente i macarons aggiingendo la ganache con una sac a poche e chiudendoli 2 a 2.
Con queste proporzioni vengono 50 macarons. Non serve dire che neanche uno è rimasto (insomma dai, una trentina li ho portati a cena da amici!) ;))

Con questi macaron partecipo al contest della carissima Ambra: Sweet Moments. Per me niente meglio di uno di questi macaron:)

Il mio contest

e partecipo anche al Contest di Simonetta, Glu-fri cositas varias sin gluten, con il mio Menù per un amico celiaco (e molto goloso) e con delle portate tutto cioccolato e dolcezza: come antipasto, crostini caldi di saraceno, stilton e cioccolato fondente 70%  gratuggiato; il primo è una vellutata di topinambur con cialda di pecorino e chicchi di cioccolato, il tutto annafiato da un buon Recioto. Il dessert: questi macaron al caramelo salato  (in quantità) e caffè di Liegi. Se per caso avvesse ancora voglia di dolce, un piccolo calice del mio liquore al dulce de leche:))

IL CONTEST DI GLU-FRI

Buon inizio settimana:)

Shortbread alle spezie
















Vi lascio dei shortbread per il fine settimana, dato che si preanuncia piovoso e, si sa, piovoso per noi è sinonimo di coccola dolce;)
Questi shortbread non sono i soliti però, sono dei shortbread chai, e sono la prima ricetta del nuovo e bellissimo libro di Sigrid:) Mi è piaciuta l'idea di aggiungere cannella, cardamomo, zenzero e chiodo di garofano, questa volta il shortbread e qualcosa in più ce sapore a (buon) burro.
Come ho detto, il burro, ingrediente principale di questi biscottoni, deve essere il migliore che possiate trovare. Il caso vuole che in frigo ci fosse parecchia panna, più di quella che ho in programma di utilizzare, e allora che ho fatto? il burro che, a questo punto sarà un post a sè dato che è venuto una delizia e che per certe preparazioni è indispensabile... una volta provato non si torna più indietro.
Biscottini del libro di Sigrid, dicevamo, coccolissimo, ideale da avere in questo periodo vicino alle feste per organizzare regalini davvero carini anche nella presentazione, con dolcetti classici, alcuni rivisti, come questo e un capitolo di barattoli salati e bottiglie davvero sorprendenti.
Adesso passiamo alla ricetta:)

350 g di farina
210 di burro morbido a pezzetti
140 di zucchero (io ho messo di canna)
2 cucchiai di latte (non mi sono serviti)
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di cannella in polvere
3 semini di cardamomo macinati
1 cucchiaino da caffè di zenzero
1 chiodo di garofano a polvere (non l'ho messo)

Mescolare zucchero, farina e sale e versare sulla spianatoia. Aggiungere il burro e sbriciolarlo con le dita. Aggiungere (se serve) il latte. Conservare l'impasto coperto al fresco per 2 ore. Accendere il forno a 160°.Stendere con il mattarello con uno spessore di 1 cm, misurare (qui vi voglio vedere...) e tagliare con un coltello molto afilato (io ho usato la mannaia...) a rettangoli uguali... o con la formina che volete. Disporre i biscotti sulla leccarda rivestita da carta da forno e fare dei bucchini con la forchetta (io li ho fatti con un ago da crochet arrotondato). Infornare per circa 35 min. guardando che non si dorino molto, rischiano così di diventare un po' duri.

Vi abbraccio forte augurandovi un buon we:)

Mostarda di zucca e pepe lungo


Sono stata un po' assente questa settimana, diversi impegni mi hanno tenuta fuori dalla mia cucina più di quello che avrei desiderato, ma eccomi di nuovo:)
Una delle protagoniste di questa stagione è la zucca.
Ricordo mia madre, fanatica di questo ortaggio, la mangiava quasi ogni giorno e la dava anche a me, che la odiavo ma la mangiavo lo stesso (com'è che i bambini d'oggi non mangiano mai quello che a loro non piace?? maahh...).
Oggi amo la zucca in tutte le salse... e questa è una di quelle che mi piace di più: la mostarda!
Si da il caso che andando a prendere la camomilla, abbia trovato un reparto di spezie esotiche... eccoloo là, il pepe lungo, finalmente! So che potevo acquistarlo in rete ma mi piace vedere e sentire quello che prendo e quindi ho aspettato.
Ho fatto questa -per me- prelibatezza con delle zucche mature e di una polpa soda e arancione intenso.
La ricetta originale del mio libricino prevedeva l'uso della cannella (1 stecca), io ho usato il pepe lungo che trovo una delizia divina, con un aroma davvero caldo e avvolgente!
Potrebbe essere un ottimo regalo di Natale messo in dei piccoli barattolini ben presentati (Sigrid insegna:).
E dato che siamo a Novembre, abbinatela ad un bel Cammembert, secondo me non si può chiedere di più!

1 Kg di zucca già pulita e tagliata a pezzetti
500 g di zucchero
4 pepe lungo
12 goccie di senape (trovati in drogheria)
1 limone tagliato in 4

Mettete in una bacinella i pezzi di zucca, coprite con lo zucchero e il limone. Coprite e lasciate 24 ore.
Aggiungete il pepe lungo e portate a bollore il tutto per 20 min., ritirate i pezzi a metteteli ad asciugare su una reticella con un contenitore sotto, per 12 ore (conservate il fondo di cottura con lo zucchero). Ripetete l'operazione per altre 3 volte. L'ultima volta che ritirate la zucca, se lo sciroppo è ancora liquido, fatelo bollire fino a caramellizzare (non troppo). Rimettete la zucca nuovamente, lasciate così per 24 ore.
Riscaldate nuovamente (giusto per invasarla calda), in barattoli sterilizzati.

Un abbraccio a tutti, vi auguro buona settimana:)

Madeleine alla vaniglia

Vi ricordate le madeleines che avete visto con la nocciolata bianca pubblicata tempo fa? non sono queste.
Due tentativi per capire come avere la famosa gobbetta, e alla terza (questa) ho capito.
Dopo consultazioni incrociate tra me, Lucia e Rossella la luce si è fatta e, ciliegina sulla torta, il consiglio della mia amica Barbara che mi ha chiesto: le hai fatte sulla leccarda? si, ho risposto io... e lei: NO, perchè ho notato che scalda troppo l'impasto... ed è vero!
Le prime che ho fatto erano al miele ed erano deliziose, sono piaciute tantissimo ai miei figli (che è tutto dire) e le preferiscono ai brownies, nocciolate varie ecc.
Questa volta ho deciso di farle alla vaniglia e, come sempre l'impasto era morbidissimo e la consistenza perfetta, ma questa volta carissimi è arrivata anche la gobbetta :))
 


3 uova grandi
150 g di burro fuso salato (e portato a temperatura ambiente)
150 g di farina 00 (immagino che si può sostituire con farina di riso per gli intolleranti)
150 g di zucchero
1 stecca di vaniglia
1 cucchiaino di lievito
In un padellino fate sciogliere il burro e ritirate dal fuoco.
Mescolate farina e lievito.
Sbattete le uova con lo zucchero sinoa farle diventare schiumose, aggiungete i semini di un baccello di vaniglia. Incorporate farina e lievito in più volte, direttamente dal settacio mescolando delicatamente , aggiungete il burro fuso e temperato sino ad ottenere un impasto omogeneo.
Lasciare l'impasto coperto di pellicola in frigo tutta la notte.
Scaldare l forno a 230°, riempire gli stampini di SILICONE con un po' d'impasto, non vi preocupate dopo loro prenderanno la forma giusta. Infornare le madeleine per 4-5 min. Abbassare poi la temperatura a 180° e lasciare in forno ancora 5 min. in questi minuti compare la gobbetta. Dovete controllare la doratura che, in teoria dovrebbe avvenire solo ai bordi.
Con questa ricetta a me sono venute 48 madeleine... nella ricetta diceva 16... come dice mia suocera: Patrizia tu fai miracoli!!!
Un abbraccio a tutti, buon inizio settimana.

Fonduta al tartufo semplificata


Eccolo qui, il nostro amato tartufino bianco Albese. Sapore unico e inconfondibile, mi piace molto nel risotto e con le tagliatelle fatte in casa, ma c'è un piatto della tradizione piamontese che, per aprire le danze dei 3 piatti che faremo con questo signore qui, unisce tutto quello che mi piace di più: la fonduta al tartufo alla quale io aggiungo un fondo di patate e servo in cocottine.
La mia ricetta è quindi un po' rivisistata e semplificata. Non serve dire quanto io ami questo tipo di piatti del nord d'Italia. I miei preferiti sono Piemontesi e Trentini oppure Bellunesi, e chiaramente in Autunno-Inverno.
Questi piatti (vi sembrerò sciocca....) hanno un che di molto romantico per me... il freddo, la neve, il fuoco acceso del camino....inizio così a pregustarmi le piccole gioie che mi porterà l'inverno... Intanto preparo mentalmente tutti gli accessori della casa da cambiare, a fine Ottobre i divani e i cuscini cambiano e si vestono per l'occasione, la copertina di cottone da posto a quella invernale, faccio il cambio di candele e dei profumi per la casa e per il letto (ho la mania dei parfum d'oreiller... che devo fare!), per ultimo devo cambiare la carta profumata dei miei casetti, e questo è già più impegnativo...dette queste picolezze passiamo alla sostanza... la ricetta.



E' molto semplice, l'unica cosa e che dovete lasciare in amollo nel latte la fontina a pezzettini, diciamo 4 ore, quindi preparatevi per tempo;)

Per 2 cocottine:
60 g. di fontina valdostana tagliata a cubetti
250 ml di latte
1 cucchiaio di fecola
1 rosso uovo
2 uova intere
1 noce di burro
tartufo bianco
1 patata grande tagliata a fettine sottili
Crostini di pane tostato
Mettere a macerare la fontina nel latte 4 ore (la ricetta originale dice che è meglio lasciarla tutta la notte). In un pentolino scaldare il burro, la fontina e il tuorlo sbattuto e la farina mescolando continuamente a fiamma bassa. Ritirare quando divnta una crema densa.
In una padella passate velocemente le patate in poco olio e coprite in modo che si amorbidiscano un po'. Se preferite potete tagliare a fettine una patata lessa.
Disponete nelle coccotine un fondo con le fettine di patate, versate la crema di formaggio e sopra un uovo crudo, portate sotto il grill del forno per 5 min più o meno, sino a che si rapprende l'uovo.
Togliete dal forno, aspettate 5 min e gratuggiate sopra qualche fettina di tartufo. Accompagnate con dei crostini di pane.


Vi auguro un buon fine settimana:)

Brownies cioccolato, cardamomo e pepe rosa


Carissimi, tenetevi forte.
Una nuova ricetta di un libro meraviglioso con un unico tema: il cioccolato.
Ho rispettato la base del impasto quasi alla lettera tranne nello zucchero che ne ho messo un po' meno, ho cambiato solo l'aroma. Mi sono ricordata di certi friandise mangiati alla mostra del cinema di 2 anni fa, realizzati da un grande della cucina. Questi pasticcini al cioccolato sapevano di cardamomo e pepe rosa e mi ricordo che la reazione è stata di stupore e delizia allo stesso tempo.
Ho trovato questa ricetta di brownies un po' innovativa rispetto ai classici che facevo io. Devo dire che il risultato è strepitoso e nonostante li abbia cotti 2-3 minuti in più erano morbidissimi da disfarsi in bocca, naturalmente molto presto farò la versione originale.
Alla fine ho spolverato sopra del cacao amaro di ottima qualità (Venchi).

100 g. di burro salato
250 g. di zucchero di canna (ho messo 200)
75 g. di golden syrup
275 g. di cioccolato fondente 70% a pezzetti
4 uova medie
70 g. di farina (o farina di farro) dico anch'io di kamut....
9 semini di cardamomo pestati in mortaio con 4 bacche di pepe rosa.

Portare il forno a 160°. In un pentolino far sciogliere il burro, lo zucchero e il golden syrup sino ad ottenere un composto omogeneo. Togliete dal fuoco, aggiungete il cioccolato mescolando bene lasciando raffreddare.
Sbattere le uova e aggiungete alla miscela di cioccolato e mescolate, aggingere la farina settacciata e il cardamomo e il pepe. Versate il composto in una teglia rivestita con carta da forno, livellate. Cuocere in forno 20 min. (controllate!).
Lasciar raffreddare, tagliare a quadretti.
Si conserva in scatola chiusa 4 giorni....(e chi ci arriva).

Il giorno rosa per la ricerca e una torta per mia figlia, donna del futuro


 Oggi il mondo della blogosfera si tinge di rosa. E’ il giorno della Campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno.
Ognuna di noi (io in particolare, su invito di TaniaJ) dovevo creare qualcosa di rosa per aderire all’iniziativa.
Ed ecco qui il mio pan di spagna decorato…di rosa.
Si dà il caso pero, che questa torta non sia una torta qualsiasi.
Questa è la torta di compleanno di mia figlia Carla, una torta tutta rosa che ho fatto per lei con tanto amore e che oggi mi piace che sia la “testimonial rosa” del mio blog dato che la mia bambina è una donna del futuro.
Per lei vada un mio augurio di salute e serenità, con tanti sprizzi di felicità.



Per noi invece, anche se pensiamo di non essere coinvolte o non formare parte di questo discorso, propongo inoltre, anche la prevenzione.
Il LILT ci aiutaJ
In tutto il mondo occidentale, il tumore al seno è il primo tumore femminile per numero di casi e la sua incidenza è in costante aumento.
In Italia si calcola che nel 2010 i nuovi casi di tumore alla mammella saliranno a circa 42 mila.
Sconfiggere la malattia e possibile nella stragrande maggioranza dei casi, grazie soprattutto alla prevenzione.
La Campagna Nastro Rosa propone visite senologiche durante tutto il mese di Ottobre in oltre 390 Punti Prevenzione LILT.


Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulatorio LILT più vicino telefonare il numero verde LILT 800-998877 o consultare i siti http://www.nastrorosa.it/ o http://www.lilt.it/.
Andate sul sito nastro rosa e inscrivetevi, troverete delle piacevoli sorprese e iniziative, come ad esempio una sessione gratuita di trucco Estèe Lauder.
Ricordate che fu proprio Evelyn Lauder nel 1989 a dare vita a questa iniziativa che oggi è diffusa in tutto il mondo.
Informatevi e partecipate alla campagna di prevenzione!
Un abbraccio a tutte voiJ


Sarde in saor


Una ricetta dolce, una regionale. Una ricetta dolce....una regionale, sembra che il mio bloghetto prenda questo mood ultimamente!!
Ed è così che oggi vi propongo le mitiche sarde in saor veneziane. Una ricetta che va bene come aperitivo o come secondo.
Questa è la ricetta di mia suocera, veneziana doc.
In ogni caso la ricetta è stata modificata in quanto lei, al posto del aceto bianco mette il vino bianco (sai Patrizia...il risultato è più gentile...).
Mi piacciono davvero tanto e la ricetta è talmente semplice ed il risultato talmente strepitoso che, ogni tanto vale la pena farle.
L'unico lavoro è pulire le sarde. A questo proposito, alcuni veneziani sostengono che la sarda va fatta intera ma, sinceramente non mi piace trovarmi in bocca la colonna vertebrale del nutritivo pesciolino... no no, io preferisco pulirle!
Per dirla tutta queste le ho trovate già pulite il che mi ha permesso di farle in 15 minuti esatti.
Rigardo le cipolle a me piacciono tagliate un po' grandi come vedete nella foto ma  il massimo del piacere arriva quando il deciso sapore della sarda viene dolcemente spezzato dalla tenera uvetta (adoro l'uvetta):))

1Kg di sarde
1/2 Kg di cipolle bianche tagliate a fettine
1 bicchiere di vino bianco (goto, calice, 250 ml.... non si sa, vedete voi, io per questa quantità ho messo 200 ml)
farina q.b.
olio evo q.b.
sale q.b. (io neanche ne metto)
uva passa di corinto, a piacere

Pulite bene le sarde e infarinatele acuratamente. In una padella antiaderente versate poco olio e friggerle da entrambi le parti. Toglierle dalla padella e farle asciugare un po' con carta da cucina. In un'altra padella fate imbiondire a fuoco molto basso le cipolle, aggiungere il vino bianco e continuare a cuocere sin che otterrete una salsa un po' densa. Prima di finire la cotura aggiungete l'uvetta e mescolate bene (se volete potete ammollarle prima in acua tiepido o qualche vinello, anche dolce se vi piace.
In una pirofila disporre  le sarde e sopra la salsa ottenuta e così via.
Qui la ricetta originale dice di lasciar riposare coperte per due giorni in frigo. Sinceramente, le ho sempre mangiate subito....

Besos, a presto:)